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Ho fatto il mio primo anno di asilo in Cina, a Wenzhou, prima di trasferirmi in Italia.
La mia giornata scolastica cominciava alle ore 8, con lo stretching mattutino in un grande cortile, poi si tornava in classe e cominciavano le lezioni.
Dal lunedì al venerdì si svolgevano le lezioni di: matematica, cinese, storia, scienze; di sabato si faceva disegno.
Non si indossavano divise e le bambine dovevano avere i capelli legati oppure corti e non si potevano portare accessori come braccialetti, orecchini ecc.
La maestra controllava ogni giorno i compiti, chi non li svolgeva veniva punito, non poteva né pranzare e né cenare. Durante le lezioni chi disturbava, veniva percosso con un ramoscello robusto sul palmo della mano.
Alle 12:00 finivano le lezioni antimeridiane e alle 12:30 si pranzava; nell’ arco di quella mezz’ora si poteva riposare o giocare. Molti bambini andavano al secondo piano per fare il riposo pomeridiano, invece io rimanevo in classe per fare le pulizie, perché ero la più brava a pulire (non esistevano i bidelli) e nelle giornate di pioggia mi toccava pulire anche le altre aule.
Una volta finito di fare le pulizie andavo a riposare anch’io e chi non dormiva e faceva chiasso veniva punito, rimanendo con le braccia in alto e una gamba alzata in mezzo al corridoio, fino a quando non lo richiamava l’insegnante.
Alle 14:45 la maestra svegliava tutti per ritornare in classe a fare lezione, poi si giocava, ma non prima dell’assegnazione dei compiti. Alle 18:00 si cenava e alle 18,30 si tornava a casa.

Alessia Hu
3^B IAMI