Ho incontrato alcune classi della comunità scolastica del “Bonghi” di Lucera il giorno 2 aprile 2025, per confrontarmi con loro sul mio libro Uno, nessuno, centomila selfie, ERF Edizioni (2024), grazie alla sensibilità delle Docenti del Dipartimento di Lettere, che hanno inteso organizzare l’evento per far confrontare i ragazzi con un autore di un saggio letterario, in modo da far sperimentare agli studenti che anche intorno all’opera di un autore già consacrato dalla critica letteraria e perfettamente inserito nel canone scolastico, in realtà, ci sono ancora cose nuove da dire. È stato un incontro emozionantissimo, durante il quale ho avvertito la netta sensazione di quanto le ragazze e i ragazzi di oggi si facciano catturare con piacere dalla magia dell’opera di Luigi Pirandello, un autore che riesce ancora “a parlare” ai giovani lettori. Pirandello è attualissimo perché affronta, nelle sue opere maggiori, tematiche vicine alla sensibilità giovanile, come, per esempio, il rifiuto della “maschera” (il proprio nome, la realtà nella quale uno vive, la famiglia stessa, talvolta, percepita come opprimente e come prigione, il desiderio di fuga, la voglia o la necessità di cambiar vita), la ricerca del “volto”, cioè, la ricerca di una vita autentica, abbandonando la “pupazzata” della finzione quotidiana (si finge a scuola, a casa, per strada, con gli amici…). Pur lontano da noi, pur distante cronologicamente dal nostro tempo, Luigi Pirandello viene percepito, da chi lo legge, come un autore estremamente vicino e moderno.
Il mio libro, Uno, nessuno, centomila selfie,quanto è uscito, nel 2024, intendeva celebrare il doppio appuntamento pirandelliano di quell’anno, e cioè, i novant’anni dal conferimento del Premio Nobel per la Letteratura (1934), e i centoventi dalla prima pubblicazione del romanzo Il fu Mattia Pascal (1924), suggerendo piste di lettura incentrate sul paradigma espressivo degli odierni social network (tweet, post e selfie). Ho provato, cioè, a ri-leggere (e a ri-proporre) la lettura di un Classico come Luigi Pirandello dal di dentro dei linguaggi contemporanei dei social media. Il capitolo Pirandello pop invita a leggere la fortuna pirandelliana attraverso le più recenti ri-scritture e re-interpretazioni cinematografiche e musicali, che rimandano (più o meno direttamente) a quel suo particolare universo letterario fatto di scambio tra finzione e realtà, tra maschera e volto, tra reale e virtuale. L’odierno dibattito intorno al «metaverso», e alla conseguente apertura di nuovi scenari per l’umanità, e per le sue interazioni con la natura, nel libro, viene affrontato suggerendo la ri-lettura di alcune (note) novelle di Luigi Pirandello, con l’intento di evidenziare come la grande letteratura (da Dante a Pirandello), in realtà, sia sempre stata pronta, anche prima dell’avvento dell’era digitale, a vivere la sfida del «metaverso», inventando mondi paralleli, nei quali il lettore interagisse sia con l’autore, sia con altri suoi simili, che con la natura. Il capitolo Pirandello comics presenta il materiale fumettistico esistente (cartaceo e/o digitale) su Luigi Pirandello, e su alcune sue opere. Infine, il capitolo sul Dantismo carsico nell’opera pirandelliana apre squarci critici (sorprendenti) sul ri-uso (consapevole) del poema dantesco, da parte di Luigi Pirandello.
Al termine della lezione-spettacolo, abbiamo condiviso un piacevole momento conviviale, organizzato e gestito dagli alunni di Accoglienza-Sala-Cucina, guidati dai propri docenti di indirizzo. Durante l’aperitivo ho avuto modo di salutare la Dirigente Scolastica – prof.ssa Antonella Falco- e altri responsabili dell’ Istituto.
L’incontro ha avuto il suo suggello nel momento finale, con la piacevolissima intervista, curata da Gianni e da Benito, rispettivamente, un docente e un alunno del “Bonghi”, per la Webradio dell’Istituto “Bonghi”. Nell’intervista, sia Gianni che Benito, mi hanno posto domande a tutto campo, sulla didattica, sulla letteratura, su Pirandello sui social network odierni, sui linguaggi giovanili… e su tanto altro ancora. Un’intervista che mi ha impegnato (e divertito), tutta gestita in tempo reale dalla redazione mista (alunni e docenti), con professionalità e passione.





